Sono tre gli istituti più importanti che possono rilasciare le certificazioni internazionali che attestano il valore dei diamanti: G.I.A., H.R.D. e I.G.I..
Di seguito un approfondimento sulla tipologia di certificato HRD dei diamanti.
La certificazione HRD
HRD è l’acronimo di Hoge Raad voor Diamant, ovvero “Alto Consiglio del Diamante”. È un istituto che è stato fondato nel 1973 in Belgio, ad Anversa per la precisione, dove ha la sede tuttora, e gode di un’eccellente reputazione in tutto il mondo.
È uno dei tre laboratori gemmologici situati nei principali mercati di gemme e gioielli di tutto il mondo (Anversa, New York, Tel Aviv, Johannesburg, Mumbai, Hong Kong), che può quindi rilasciare la sopracitata certificazione internazionale.
La certificazione HRD è, in un certo senso, la carta d’identità della pietra e ne riporta quindi le caratteristiche gemmologiche: il peso, il colore, la purezza e il taglio (le 4C).
Il certificato HRD base dei diamanti ne attesta l’autenticità, escludendo la possibilità che si tratti di una pietra sintetica. La certificazione dettagliata invece ne analizza le caratteristiche fisiche, quindi il colore, il peso, la purezza, il taglio, la forma, la fluorescenza, le dimensioni e la qualità.
Ottenere un certificato HRD non è facile, infatti oltre ad essere assolutamente attendibile, è anche molto rigido nella valutazione. Come l’IGI e il GIA, l’Alto Consiglio del Diamante non vende i diamanti o altre pietre preziose ma le certifica e basta.
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Tutti con attestati ottenuti al GIA, all’IGI e alla Borsa dei Diamanti di Johannesburg, si baseranno nella valutazione su ciò che è riportato dal certificato e non dimenticate che questo ha una valenza di massimo 5 anni, dopodiché dovrà essere rinnovato.
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