Il diamante è la pietra preziosa più famosa, ma anche un ottimo investimento alternativo, sempre più diffuso come bene rifugio per difendere il capitale in tempi di incertezza dei mercati valutari. La scelta di vendere un diamante da investimento va però sempre valutata con cura, per non rischiare di incorrere in eccessive svalutazioni che ridurrebbero drasticamente il valore del vostro prezioso. Prima di vendere, è dunque sempre opportuno tenere d’occhio le quotazioni dei diamanti sul mercato, in modo da realizzare il migliore profitto possibile.
I parametri di valutazione dei diamanti
Come avviene per ogni bene finanziario, anche per i diamanti da investimento esiste una quotazione ufficiale per calcolarne il prezzo ed il listino di borsa. Il listino internazionale più importante è la “tabella Rapaport” della Borsa di Anversa, dove ogni settimana viene indicato il prezzo di borsa dei diamanti, calcolata sulla media egli scambi che avvengono nei mercati di tutto il mondo, espresso in dollari americani al carato.
La quotazione dei diamanti da investimento si basa su quattro criteri – le cosiddette “4C” – che definiscono le qualità di ogni singolo diamante in vendita sul mercato. La valutazione del diamante è infatti influenzata dal peso (espresso in carati – 1 carato = 0,20 grammi), la purezza della gemma (ovvero la presenza di impurità all’interno, spesso invisibili a occhio nudo), il colore e il taglio (che tiene conto di simmetria, proporzioni e levigatura).
Affidarsi ad esperti del settore
Tutti questi parametri permettono di calcolare il reale valore di mercato del proprio diamante, ma per venderlo è bene comunque affidarsi a gemmologi qualificati ed esperti come quelli di Banco Diamanti, certificati presso il Gemological Institute of America (GIA), l’Hooge Rad Voor Diamant (HRD) e l’International Gemological Institute (IGI) di Anversa, in grado di fare una corretta valutazione del prezioso secondo le regole del mercato internazionale, grazie ad un contatto diretto con la Borsa dei Diamanti di Anversa.